GRAPH SEARCH, NOVITA' IN CASA FACEBOOK
20/01/2013
L'arena è quella della ricerca, il premio in palio sono i soldi degli inserzionisti.
Il grande favorito ovviamente Google che parte da una posizione di enorme vantaggio. Ma lo sfidante non è certo uno sconosciuto,anzi.. E può contare su amicizie importanti.
Facebook, il social network per eccellenza, sfida Big G su un terreno diverso e sfruttando al meglio le proprie armi; se infatti Google ci ha abituati a migliaia di risultati pescati in tutto il web, Graph Search (questo il nome della nuova creatura made in Palo Alto) intende sfruttare l’impressionante mole di dati contenuti nel suo database per rispondere alle nostre domande in maniera più personale.
Un miliardo di utenti, 240 miliardi di foto e un trilione (mille miliardi) di connessioni sono le informazioni che verranno sfruttate per analizzare persone, luoghi e interessi al fine di rispondere a interrogazioni "sociali" quali: "ristoranti che piacciono ai miei amici" o "single della mia città che hanno studiato alla Bocconi".
E se a prima vista la cosa può sembrare futile, prima di etichettare come inutili gli sforzi fatti da 50 ingegneri e 2 linguisti in quasi due anni di lavoro, è bene ricordarsi che dietro ad ogni query c'è qualcuno potenzialmente disposto ad effettuare un acquisto e che il sogno di tutti gli inserzionisti è quello di raggiungere il cliente giusto nell'esatto momento in cui ha bisogno del proprio prodotto.
E che per questo è ovviamente disposto a pagare.
"Wow, this is amazing" ha esclamato Zuckerberg durante la presentazione pensando probabilmente a come sperava che Graph Search aiutasse il titolo a riprendersi dal brutto ingresso in Borsa del maggio scorso ma al momento le sue aspettative non si sono avverate... Anzi. La prima reazione del mercato è stata tutto il contrario e il titolo ha subito una piccola contrazione dovuta probabilmente alla delusione degli osservatori che forse si aspettavano novità più eclatanti (Facebook Phone?), ma i sogni di gloria sono solo rimandati.
Al momento infatti il progetto è ancora in fase beta e riservato solamente agli utenti di lingua inglese, per sapere a che sorte è destinato dovremo aspettare che appaia sulle timeline di tutti; solo allora sapremo se Graph Search sarà ricordato come il fenomeno che ha rivoluzionato il modo di fare ricerche o come l'ennesimo flop (seppur illustre) di cui la storia dell' Information Technology è piena.
Per i più impazienti è già disponibile la pagina per dichiarare il proprio interesse ed essere tra i primi a potervi accedere.
Nel frattempo forse sarebbe una buona mossa accogliere il suggerimento che lo stesso Facebook ha dato ai suoi utenti nei giorni scorsi e cioè quello di rivedere le impostazioni privacy del proprio profilo perché, nonostante gli sforzi compiuti per tranquillizzare e l'assicurazione che il motore di ricerca analizzerà solamente i dati ai quali avremmo comunque avuto accesso, è indubbio che uno strumento che in pochi secondi possa analizzare tutti ciò che abbiamo pubblicato negli anni (e che magari abbiamo anche dimenticato) rappresenti comunque un qualcosa a cui prestare molta attenzione.
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